Profezia biblica, profezie bibliche, bibbia,cronologia, fede

Menu             ProfezieIntroduzione Home    

 

 

Daniele cap. 12

“In quel tempo sorgerà Mikael, il gran principe, il difensore dei figli del tuo popolo; e ci sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato da quando esistono le Nazioni fino a quel tempo. In quel tempo, il tuo popolo sarà salvato, tutti quelli che saranno trovati scritti nel libro.”

Per l’espressione “ in quel tempo”, si intende chiaramente la “fine” dei tempi, quando nostro Signore Mikael, torna per per giudicare le nazioni e per dare la vita a tutti coloro che sono scritti nel libro della vita. Ma anche il profeta Daniele si domandò quando si sarebbe avverato tutto ciò ( Dan. 12-8),dal momento che era un adolescente quando fu portato a Babilonia, e doveva avere quasi 100 anni allorchè ricevette la visione riportata nel capitolo 12. La dichiarazione dell’angelo “in quanto a te stesso va verso la fine; e riposerai, ma sorgerai per la tua sorte alla fine dei giorni”. Queste parole dovevano essere nascoste e sigillate fino al tempo della fine, gli empi non avrebbero compreso, ma soltanto i saggi avrebbero interpretato o capito il significato di tali profezie.

Essendo un capitolo sigillato, l’intendimento di questo scritto si sarebbe capito solo quando si sarebbero aperti i sigilli che riguardano tutto il mistero di Dio ( che per gli attenti studiosi delle Sacre Scritture, sanno essere la vera Chiesa). L’apertura di tali sigilli si trova nel libro di Rivelazione, dove sono descritti 7 sigilli.

Il sigillo che riguarda la profezia di Daniele è il terzo. La spiegazione di questo, ci permette di comprenderne il significato. Trovo giusto e corretto iniziare dal primo sigillo,per far capire al mio lettore quale magnifico intendimento abbiamo attraverso la spiegazione che ci dà l’apostolo Giovanni nel libro di Rivelazione o Apocalisse. Il capitolo 5 e 6 di Rivelazione ci parlano di questi 7 sigilli.

Vi invito calorosamente a leggerli. 

Giovanni vede  Colui, ( Iddio Onnipotente) che sedeva su di un trono  avente nella mano destra un libro (un rotolo) scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli. Viene chiesto da un’angelo chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i suoi sigilli, ma nessuno, né in cielo ne sulla terra né sottoterra era degno, non solo di aprirlo e leggerlo, ma neppure di guardarlo. Giovanni piange di fronte a tutto ciò, ma uno dei 24 anziani lo consola dicendogli: “ non piangere; ecco, Il Leone della tribù di Giuda, la Radice di Davide, ha vinto per aprire il libro e sciogliere i suoi sette sigilli. In concomitanza alla apertura dei primi quattro sigilli appaiono quattro cavalli, di quattro colori diversi, ( bianco, rosso, nero e giallastro) cavalcati da cavalieri che ogni volta avevano mansioni diverse.

Primo sigillo= nessun sigillo fu aperto finchè Gesù non ricevette l’unzione dello Spirito Santo al suo battesimo nel Giordano. Solo allora il Piano Divino cominciò ad essergli rivelato. In quel momento gli fu dato il rotolo con piena autorità di leggervi, di comprendere e di adempiere le gloriose profezie in esse contenute, specialmente quelle relative alla benedizione dell’umanità e alla sua restaurazione. Egli aprì  il primo sigillo dal Giordano al Calvario. IL cavallo bianco è la pura dottrina contenuta nella buona notizia o ( Vangelo) del Regno, che Gesù insegnò nella sua vita terrena. Gesù è colui  che lo cavalca e ne esce vincitore, perché sconfisse la morte. L’uso dell’arco è simbolo della predicazione della parola di Dio. Da essa partono frecce di verità e di grazia che penetrano i cuori di coloro che vogliono appartenere a Lui.

 Il secondo sigillo = fu aperto dall’agnello dalla Pentecoste del 33 E.V. quando lo Spirito Santo scese sugli undici Apostoli iniziò la mietitura dell’età degli Ebrei (33-73). Esiste una similitudine tra la fine dell’età degli Ebrei e quella dell’età del Vangelo. Dal 33 al 73  l’intera nazione d’Israele fu scrollata dal grande mietitore affinchè ogni granello di frumento fosse trovato e separato dalla pula. La mietitura è infatti un’epoca di divisione tra diverse classi di persone, ed un’epoca di maturazione e di perfezionamento della classe del grano per il dono divino di una speciale conoscenza, di una particolare sapienza della sua Parola.

Gesù parlando della mietitura dell’età giudaica, tipo di quella evangelica, disse: Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada. Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. Chi ama il padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama il figlio  o figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita la perderà, chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. ( Mat.10:34-39.)

Il cavallo rosso, rappresenta una dottrina in cui si combinano cristianesimo e paganesimo romano. Questo errore, ordito dall’Avversario, entrò nella Chiesa per frustrare l’opera compiuta dal cavaliere  sul cavallo bianco, e fu causa di guerra fraticida e non di pace tra i cristiani. All’amore fraterno si sostituì l’odio settario. Quindi si verificarono sette e scismi al Vescovo di Roma fu quindi permesso dal Signore di togliere la pace dalla terra ( dalla società cristiana) affinchè ( tra cristiani) si scannassero a vicenda ( con divisioni dottrine e varie scomuniche.)

Terzo sigillo= e quando ( durante i secoli bui) aprì il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente che diceva: Vieni!. Ed ecco un cavallo nero e chi vi sedeva sopra aveva una bilancia nella sua mano. E udii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi che diceva: “una chenice di grano per denaro e tre chenici d’orzo per denaro e non far torto né all’olio né al vino”.

Al terzo cavaliere viene detto vieni! Nel suo permesso al male infatti Dio non impedì che alle lunghe lotte e alle terribili controversie tra cristiani, seguisse un lungo periodo di carestia della sua Parola. Esso iniziò  nel 539 d.C., quando il potere ecclesiastico ottenne la possibilità di perseguitare i Santi. Si trattò di una carestia spirituale, di fame e di sete della Verità che durò 1260 anni fino al 1799. Essa causò molta ignoranza della Parola di Dio tra i cristiani.” Ecco vengono i giorni (1260 anni dal 539 al 1799) è la dichiarazione del Signore, in cui manderò la carestia……. Amos 8:11. Il mio popolo ( la Cristianità) perisce per mancanza di conoscenza. Osea 4:6.

Una Bibbia allora costava una fortuna ed era creduta dalla maggioranza inutile a causa dell’errata fede nei Vescovi Apostolici e nel loro credo. Il Clero, impegnato in affari mondani si guardava bene da dare cibo spirituale al popolo di Dio. Ma “ la donna”( la vera Chiesa di Cristo ) fuggì nel deserto (in una condizione di separazione dal mondo) dove ha un luogo preparato da Dio perché vi sia nutrita (con la parola di Dio) per 1260 giorni (1260 ANNI DAL 539 AL 1799). Alla donna (la vera Chiesa di Cristo) furono date le due grandi ali (l’antico ed il nuovo Testamento) alla grande aquila ( la Sapienza divina la Parola di Dio), per un tempo dei tempi e la metà di un tempo. 1260 Anni dal 539 al 1799 lontano dalla faccia del serpente (il mondo). Apoc. 12:6. (Continuerò con la spiegazione degli altri quattro sigilli  terminato il  libro profetico di Daniele, quando mi accingerò a commentare il libro di Apocalisse).

Quindi il piccolo rotolo, che l’Angelo possente teneva in mano, era la parte del piano di Dio riguardante le profezie sul Regno dell’Arcangelo Michele (“ Chi è simile a Dio? = il Messia), che erano state sigillate (rese segrete) fino al tempo della fine ( Dan.12:4) e che dal 1829 in poi erano state spiegate dall’Avventismo. Il piccolo rotolo del libro era aperto perché quelle profezie erano state rivelate dall’apertura del sesto sigillo e ciò portò ad una grande luce, ad un grande risveglio. La cui forza stava nell’attesa del prossimo ritorno del Signore. Ezec.2:9-10. La comprensione delle profezie fu resa possibile solo dopo che la rivoluzione francese aveva segnato la fine dei 1260 anni di potere assoluto del Papato. Allora i 1260 giorni (anni), i 1290 giorni (anni) e i 1335 giorni (anni) del capitolo 12 del libro di Daniele furono progressivamente compresi nel loro adempimento.

William Miller però credette erroneamente che i 1290 anni finissero anch’essi nel 1799, iniziando trent’anni prima  dei 1260 anni.   I 1335 anni quindi sarebbero finiti 45 anni dopo il 1799, cioè nel 1844. Per quell’anno gli Avventisti attesero il ritorno visibile di Cristo nella carne. Tali errori portarono alla grande delusione del 1844, ma non tolsero nulla all’importanza della predicazione del secondo Avvento di Cristo. Il messaggio concernente il Regno di Michele, gradualmente aperto dal 1829 in poi,  è il piccolo libro di Apocalisse cap.10 che i “saggi” del “popolo santo”, rappresentati da Giovanni, sono invitati a mangiare. L’esperienza di Giovanni  (Apoc. 10:10) è quella di tutti coloro che ricevono queste verità.  Esse portano immediata dolcezza:  la beatitudine. (Ezec.3:3). Ma gli effetti successivi sono sempre una miscela dell’amarezza della persecuzione e delle prove con quella dolcezza. Una volta digerito, questo messaggio induce al rinnegamento di se stesso, alla “crocefissione”, alla morte. L’effetto su coloro che pazientemente perseverano fino alla fine è di purificarli e raffinarli, facendone la Sposa di Cristo  pronta per il matrimonio e per l’esaltazione, fissati per la fine del “giorno della Preparazione” cioè del tempo della fine. Il profeta Abacuc, che parlò della delusione Avventista del 1844, che fu tuttavia una benedizione perché diede luogo alla corretta interpretazione della visione di Daniele, portò una parola incoraggiante dicendo (Abacuc 2:2) “scrivi la visione ed incidila su tavolette ( fai un grafico, una carta) in modo che (chi lo desidera) possa leggerla correntemente……Se tarda attendila (“beato chi attende e giunge a 1335 giorni”), perché arriverà certamente, non tarderà”.

Il ritardo apparente fu dovuto all’errore cronologico di Miller, che il Signore permise di provare il “suo popolo santo”.” Che proverbio è questo  che  ripetete nel paese d’Israele (Israele spirituale ufficiale, la Cristianità) quando dite: I giorni si prolungano e ogni visione è venuta meno? Perciò di loro: “ Cosi parla il Signore: - Io farò cessare questo proverbio e non lo si ripeterà più in Israele (la Cristianità). Di loro invece:- i giorni si avvicinano (che la visione sarà resa chiara, al tempo stabilito)  e s’avvicina (al tempo del movimento Millerita, del 1844) l’adempimento di ogni visione”.  (Ezec. 12:22-23). Il fatto che la visione sia ora chiara ed incisa su tavolette è importante e convincente.

Dopo la delusione del 1844, il Signore parlò di nuovo a Giovanni, ( ai figli di Dio viventi al tempo della fine, e disse: “Bisogna che tu profetizzi, (il secondo avvento di Cristo) ancora a molti popoli e nazioni e lingue e re” ora che si sono adempiuti sia il messaggio del “grido di mezzanotte” che quello della mietitura, riferiti in Matt.2:5: il primo, quando le dieci vergini vanno ad incontrare lo sposo ( versetti da 1 a 5) ,e il secondo  dal versetto 6 al 12.

N. H. Barbour, che pubblicava la rivista “l’Araldo del Mattino”, continuò a profetizzare il ritorno visibile di Cristo pur correggendo la cronologia di Miller. Infatti, come i 1260 anni, iniziati nel 539, si erano compiuti alla fine della rivoluzione francese nel 1799, così i 1290 erano finiti nel 1829 con l’inizio dell’opera di Willian Miller e i 1335 anni nel 1874 col  Secondo Avvento di Cristo. George Storrs,  che pubblicava la rivista “ Esaminatore Biblico”  credette per primo che il ritorno del nostro Signore sarebbe stato invisibile.  Anche N.H.Barbour si convinse di ciò nel 1876, quando scrisse che dal  1874 Gesù era tornato invisibilmente con la voce dell’Arcangelo Michele e con la tromba di Dio, la settima, l’ultima, durante la quale si sarebbe compiuto il numero degli eletti, si sarebbe compiuto il mistero di Dio – La Chiesa.

L’armonia la bellezza la magnificenza del piano di Dio cominciò ad essere spiegato allorchè giunsero a compimento i 1335 giorni!. solo per loro, nessuno escluso, il popolo santo, lo comprende|  Ciò è concesso da Dio come un favore “ Nessuno dei malvagi comprenderà”, solo i  Santi davvero saggi che provano piacere  nella legge del Signore e che la studiano giorno e notte.

Siamo noi tra i “beati” a cui fa riferimento Daniele nelle parole conclusive del capitolo 12 chiudendo così il suo strepitoso libro profetico? La storia ci sta davanti e testimonia per noi, che sì , se abbiamo compreso il tempo  trascorso, abbiamo compreso che a Daniele non fu dato questo privilegio di comprendere “i tempi e le stagioni” ma che lui morì con la suprema promessa che un giorno avrebbe ricevuto la sua parte di eredità alla “fine dei giorni”.

Alla luce di quanto detto sopra vi incoraggio calorosamente a rileggere Daniele, grande profeta dell’Antico Testamento fiduciosa che solo lo Spirito del Signore aiuterà tutti noi a comprendere sempre meglio  e sempre di più ciò che il Signore vuole far sapere ai “suoi schiavi i profeti”

Se avete domande, o l’esposizione non è abbastanza chiara, sentitevi liberi di contattarmi quando volete.

Intanto, cambiando argomento, cliccate quì sotto se siete interessati a voler conoscere, se i membri della chiesa sono formati da un numero letterale o simbolico. Grazie...

ENTRA

 

 

 

 

                                                    

.