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Forum Studenti Biblici ITALIA
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 Pastore Russell - Fondatore degli Studenti Biblici
 UNA LETTERA DI APPREZZAMENTO.

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R E S O C O N T O    D I S C U S S I O N E
gattosilvestro67 Inserito il  - 30 December 2016 : 13:51:29
“EGREGIO SIG. RUSSELL: — È ormai da diversi anni, da quando una conversazione apparentemente accidentale su un argomento religioso ha portato la mia amica, la Sig.na Downing [anch'essa una missionaria e per alcuni anni una lettrice della TORRE e di STUDI SULLE SCRITTURE], ha mettere un numero della TORRE DI GUARDIA nelle mie mani. Sopra ho detto che ciò avvenne incidentalmente ma ora correggo me stesso e dico provvidenzialmente, perché è questo che io credo più che fermamente sia avvenuto nel mio caso, in quanto da quel giorno fino ad ora sono stato non solo ciò che i periodici chiamerebbero un “lettore costante e fervente ammiratore” ecc. ecc., ma qualcuno che è stato veramente benedetto, confortato, illuminato e rafforzato, sì, anche spiritualmente rafforzato, dalle apparentemente del tutto nuove (ma in realtà le antiche e vere), le coraggiose e dignitose (eppure umili e cristiane), le indiscutibilmente ortodosse (anche se ritenute eterodosse) esposizioni della verità divina, che voi e i vostri collaboratori avete avuto il privilegio di pubblicare, e che io, insieme a tanti altri, sono stato privilegiato di leggere nelle vostre uscite mensili.


Ma se tutto questo si può dire delle vostre riviste seriali, che devo dire adesso che siamo messi sul terreno di osservazione più elevato dei due vo-lumi degli STUDI SULLE SCRITTURE? Nella loro compattezza, nella loro metodicità, capitolo dopo capitolo rivelano amplianti visioni di questi misteri divini, ora donati alla Chiesa che non deve far altro che prendersi il semplice disturbo di leggerli, mentre scaturiscono da una Chiesa piena di sacrificio e da un Dio amorevole. Davvero sembra che non rimangono da fare che qualche passo ancora prima di poter raggiungere il terrazzino in cima alla Torre di Guardia, e vedere sparsi davanti ai nostri occhi meravigliati, in ricche ondeggianti panoramiche, dischiudersi [davanti a noi] tutte le glorie del giorno di Dio, tutte le sorprendenti promesse relative all'adempimento della mietitura della terra, della discesa dell'incoronato Mietitore, la numerazione delle perle, il vaglio della Chiesa, l'imprigionamento di Satana, il resoconto di Geova con il mondo, la fine dello scompiglio sulla terra, la via aperta della santità, gli scorci della prossima brillante Età, sino all'Età della perfezione e della gloria, quando Dio sarà tutto in tutti.


Non è forse meraviglioso osservare i modi e i mezzi con cui Dio opera oggi mediante il suo Spirito? Egli specialmente negli ultimi venti anni, sta portando i servi del suo popolo ad una più chiara comprensione delle verità della Bibbia, ripulendo, per così dire, la sua Parola dalla polvere dei secoli. Cose nuove e cose vecchie vengono ora esposte in prima linea per poter es-sere poi esaminate, aggiudicando e combinando i diversi libri in modo che possano esser visti come tutti ugualmente indispensabili, e facendo risplendere così la Scrittura in tutta la sua gloria non offuscata come la grande, gloriosa, sufficiente, e perfetta Parola di Dio al nostro mondo decaduto, ma da Cristo redento. Oggi veramente possiamo vedere, non solo la promessa del mattino, che tanto ha allietato la Chiesa attraverso gli ultimi diciotto lunghi secoli, ma anche l'effettivo sorgere del Sole, non una semplice rifulgenza, ma il corpo stesso del grande luminare; e questo non solo appena al di sopra o al di là della linea dell'orizzonte, ma ben alto [nel cielo].
In pianura, prima dell'alba forse solo la luce può essere visibile, ma risalendo la cordigliera, montando la torre di guardia, utilizzando un cannocchiale, applicando il sestante vedremo se non è realmente il sole stesso. Per essere ulteriormente convinti di questo, dobbiamo solo arrivare un punto in cui i suoi raggi mettono a fuoco, mettiamo la Bibbia alla sua luce, e vedremo come la fa risplendere ad ogni sua pagina con lo splendore della verità divi-na, in un modo che le sue fondamenta dottrinali spiccano raggianti al candore del suo splendore, rivelando chiaramente agli umili i finora nascosti piani di Dio, che messi a nudo, per così dire, rivelano la sua mente di infinito amore, in un modo che anche gli angeli han voluto scrutarne misteri, e non ne sono stati in grado.


Il mondo può essere ancora nelle tenebre, e probabilmente rimarrà tale fino a un più schietto svelamento della sua presenza. Ma alla sua Chiesa, ovvero a quelli che realmente vigilano, a chi attende la sua venuta nel modo in cui lui ci ha detto che sarebbe venuto; che effetto fanno queste verità? E cosa gli fanno proclamare? Qual è il significato di questo bagliore soprannaturale, di questa messa a fuoco delle verità profetiche in questi ultimi giorni del raccolto della terra, di questa intensificazione della luce, di questo au-mento di conoscenza, di questo desiderio ardente dell'anima, di questo spezzamento dei legami dottrinali, di questo discernimento spirituale? Egregio Signore, per me la parola parusia, spiega tutto. Cristo è presente, il Re della gloria è qui, il tempo è compiuto, il divino Gesù, l'Unto di Dio, lo Sposo esaltato, è già tra noi, e organizza i preliminari del suo Regno terreno. Con tutta probabilità la prima risurrezione dei santi che dormivano è ormai un aspetto compiuto, e in qualche misura importante tutto ciò può esser dovuto alla loro dolce influenza; quest'impulso che sperimentiamo, questo potere spirituale costringente che sentiamo e che ci porta, per così dire, a guar-dare e a desiderare il Cristo, può essere la conseguenza dei loro primi sforzi nella causa divina del loro Redentore. Presto i santi viventi avranno tutti ricevuto sulla fronte il segno del loro Re; presto ogni gioiello sarà numerato, l'ultima vita consacrata sarà completamente offerta, la vittoria di tutti i santi apertamente affermata, il cambiamento momentaneo dalla vita umana alla gloria divina effettuato.


Allora tutta la Chiesa, con Cristo in testa, dovrà essere rivelata in potenza, il Regno sarà dato a lui il cui diritto appartiene, il Potente condurrà le sue eserciti per la battaglia. Un breve ma tagliente conflitto, un corpo a corpo efficace con le potenze delle tenebre, e poi, O pen-siero felice, l'ordine umano decaduto delle cose sulla terra lascerà il posto a quello divino. O beata speranza, O gloriosa consumazione, O felice, felice giorno, O cielo gioioso, O terra lieta, O infinito Figlio di Dio, O degno Salvatore esaltato! Chiunque prova qualcosa per queste potenze del mondo a venire non se le farà ripetere le parole conclusive del Libro di Dio, “Sì, vieni, Signore Gesù!”



Vi chiedo scusa, caro signore, se, nel mio eccesso di zelo nel ringraziarvi, vi ho preso troppo tempo prezioso. Non avevo intenzione di farlo, ma quando ho cominciato a scrivere ho trovato il soggetto vasto, e ho voluto esprimere il riconoscimento e la gratitudine al mio Padre Celeste così come a voi stesso. Il fulcro della questione è che io sono un credente nelle grandi verità che voi enunciate; cioè, che siamo nel tempo della mietitura del mondo. Per grazia di Dio io sono un osservatore, e posso quindi vedere l'alba da me stesso, e ciò che è ancora più prezioso, è che lo sento, e non esito a dire che so che è vero. Come potrei dunque, non essere più che profondamente interessato a tutti i soggetti (e sono tanti) irradiati riguardo all'Aurora Millenaria?


A mio modesto parere, le vostre opere, i volumi di STUDI SULLE SCRITTURE e le uscite della TORRE DI GUARDIA, forniscono i migliori commenti e aiuto che ho mai incontrato, sia sui testi delle Scritture che sulle profezie relative alla seconda venuta del nostro Signore. Li ho letti e riletti ancora e con piacere sempre crescente, e questa mia lettera è semplicemente l'incarnazione in parole di un senso del dovere che ormai da tempo mi sollecitava a scrivervi un riconoscimento, ringraziando voi, in qualità di strumento umano, per il bene che ne ho derivato da esse. Confido quindi che, anche se non sono che un estraneo per voi, voi riceverete la mia epistola come lo straripamento di un cuore pieno di gratitudine, da uno che non solo sente dentro di sé, ma desidera anche esprimere i suoi obblighi per qualsiasi aiuto e chiarimento ricevuto e appropriato, su ciò che è per me il primo di tutti i soggetti, ovvero la presenza o venuta effettiva del nostro divino Signore e Salvatore.

Distinti saluti Egregio Signore, unito a voi nell'amore di Cristo,

W. R. FULLER. 2 Marzo 1891


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