gattosilvestro67
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Lasciato il - 07 May 2011 : 11:26:25
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Posto direttamente la risposta sul forum alla domanda di Sergio. Questo potrà essere utile anche agli altri lettori. Gli studenti biblici così come era originariamente anche per i testimoni di Geova, invitano calorosamente coloro che riponendo assoluta fede nel nostro Salvatore, li incoraggiano a considerare seriamente l’opportunità di nutrirsi di quel pane e di quel vino rappresentanti il corpo del Signore immolato per tutti noi,e non solo per un piccolo numero di persone. Non ci furono OSSERVATORI in quella lontana circostanza, non ci sono stati OSSERVATORI in tuta l’età del Vangelo,- ma solo partecipanti. In osservanza fedele a questo invito fatto da Gesù gli studenti biblici in tutto il mondo da sempre prendono parte TUTTI a questa cena benedetta.
Dalle pagine di questo forum vorrei fare un accorato invito a chiunque leggesse queste pagine a considerare seriamente ciò che fece Gesù la sera prima della sua morte, quando istituì l’ultima cena. Il Signore radunò presso di se coloro che avevano riposto fiducia in Lui e nel suo ministero di salvezza, e mentre erano a tavola esordì con queste parole: “ho grandemente desiderato di mangiare con voi questa Pasqua prima di soffrire poiché io vi dico che non ne mangerò più finchè abbia il suo compimento nel Regno di Dio”.
Indipendentemente se Gesù abbia osservato la Legge, mangiando la Pasqua ebraica oppure no, (non è in questa occasione che vorrei trattare questo argomento) vorrei porre l’attenzione di ognuno di voi al fatto che Gesù una volta allontanato Giuda Iscariota, offrì sia il calice di vino ed il pane a tutti coloro che erano presenti. Fece con loro un “patto”e ne fu il mediatore (Ebrei 12:24) coloro che sedettero con Lui quella sera mangiando quella cena divennero assegnatari di un Regno celeste (Luca 22:29) e aggiunse che in futuro di nuovo si sarebbero incontrati per consumare quel tipo di cena non più ad una tavola qualsiasi ma nel Regno di Dio.
Detto questo vorrei porre l’attenzione al fatto che TUTTI mangiarono di quel pane e bevvero di quel vino! Indipendentemente a quale religione noi apparteniamo e qualunque credo professiamo in seno al cristianesimo, nessuno di noi, avendo ricevuto la Buona Notizia dell’Evangelo di Cristo e che magari siamo stati anche battezzati nel suo Nome, siamo esentati dal mangiare questa cena. Dalle Scritture ci viene offerto l’invito a questa partecipazione, che è personale ed individuale e che non dovrebbe essere ne indotta ne impedita da qual si voglia falsa dottrina.
Il mio invito è che nell’approssimarsi della Santa Cena, per chiunque non l’abbia ancora fatto, è di considerare da solo nel suo cuore se veramente sente che il Signore invita anche Lui ha partecipare alla sua Mensa e se sente dentro di se la gratitudine verso Colui che ci riscattò tutti. Se sentiremo questa riconoscenza, se sentiremo che Gesù soffrì anche per noi, l’unico modo per ringraziarlo sarà di accettare l’invito che Lui ci ha fatto e non disprezzeremo questa rifiutandoci di mangiare.
Questa è la “speranza sicura” a cui dovremmo attenerci in questo tempo, rafforzando la nostra consacrazione (per coloro che si sono già consacrati) e prendendo seriamente in considerazione l’invito che viene fatto ad ognuno di noi, nel caso non avessimo ancora affrontato bene questo Comandamento scritturale. Questa è ancora l’ora per sedersi alla Tavola del Signore, verrà presto il tempo in cui l’umanità intera non avrà più questo grande privilegio.
Approfittiamo di questa grazia concessa non facciamo come i personaggi della parabola del gran convito (Luca 12:15-24) che trovarono ogni sorta di scuse per non partecipare a quel pasto. Il primo invito fu per Israele. Loro disprezzarono questa opportunità per cui gli fu detto di “… va per le piazze e le strade della città, conduci qua i mendicanti, i mutilati, gli zoppi e i ciechi ...” Il secondo invito è dato a tutta l’umanità durante tutta l’età del Vangelo, ma non per molto ancora!! PENSIAMOCI!!!! Tanta pace nel Signore.
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